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Dalla siccità al gelo: gli agricoltori costretti ad accendere candele per salvare gli alberi dei frutteti

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Dopo più di 100 giorni di siccità, con temperature oltre la media stagionale e la quasi totale assenza di precipitazioni in molte regioni del settentrione, è arrivato il maltempo. Pioggia, grandine, brusco calo delle temperature, gelate che hanno dato il “colpo di grazia” ai campi coltivati e agli alberi da frutto che vedevano sbocciare prematuramente i primi boccioli, proprio per effetto del caldo anomalo.

Gli alberi da frutto sono stati quelli maggiormente danneggiati da questa brusca inversione climatica – e ciò mette a repentaglio l’intera stagione di raccolta, con una drammatica riduzione nella portata del raccolto. Già dallo scorso venerdì, infatti, si sono registrate grandinate in Piemonte (soprattutto nell’area di Cuneo e Alessandria) e Lombardia (nella provincia di Mantova), che hanno compromesso la fioritura delle piante.

I chicchi di grandine si sono abbattuti sui germogli appena spuntati, particolarmente teneri e delicati, distruggendoli. Alcune piante, per esempio quelle di ciliegio, sarebbero già in piena fioritura, per cui si perderà la quasi totalità del raccolto. Ma non solo: i tecnici, dai primi sopralluoghi effettuali, segnalano danni anche al legno delle piante.

(Leggi anche: Candele anti-gelo in Alto Adige per salvare i vigneti (e non solo) dal freddo)

Come spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – la situazione è critica perché le precipitazioni si sono rivelate particolarmente violente: a Pralormo [provincia di Torino, ndr] sono scesi chicchi di grandine grossi come uova. I nostri tecnici sono tutti al lavoro per i primi sopralluoghi, ma per una stima dei danni occorreranno alcuni giorni.

Secondo le previsioni meteo, il maltempo proseguirà anche nei prossimi giorni, che registreranno temperature medie sotto lo zero. Per provare a proteggere i boccioli degli alberi da frutto che sono sopravvissuti alla grandine e ai temporali della scorsa settimana, molti coltivatori hanno fatto ricorso alle candele antigelo, accese nella notte in mezzo ai frutteti.

La situazione è drammatica anche oltre le Alpi: in molte regioni europee infatti si sono registrate temperature anomale per il periodo, che hanno provocato danni ingenti alle colture. In Francia, al di sotto dei 500 metri di quota, i danni inflitti alle drupacee (pesco, susino, albicocco, mandorlo, ciliegio) provocheranno il 100% delle perdite per i coltivatori. Anche oltralpe quindi i coltivatori hanno fatto ricorso a sistemi-tampone come candele antigelo, fuochi, ventilazione e irrigazione antibrina per provare a limitare i danni di temperature ben al di sotto dello zero.

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Fonti: ANSA / Confagricoltura Piemonte

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